WELFARE E LAVORO DOPO LA PANDEMIA

Progetto finanziato dai fondi Irpef del 5 per Mille - annualità 2020

Il  progetto si pone in continuità con le azioni  finanziate dal 5 per Mille degli ultimi due anni, poiché il periodo che stiamo vivendo risente ancora degli effetti della pandemia, che sembra, dopo il recente picco di casi, volgere al termine, ma gli effetti della stessa si subiranno ancora per dei mesi, per cui si è ritenuto opportuno approfondire alcuni temi già affrontati nelle precedenti due annualità. 

I problemi sociali che la pandemia ha contribuito ad acuire, già presenti nel tessuto sociale quali: il declino dei tassi di natalità, aumento dei bisogni delle persone anziane, la bassa occupazione femminile, i forti squilibri di genere nei carichi di cura, la crescita delle povertà e delle disuguaglianze, insieme ai provvedimenti che lo Stato avrebbe dovuto prendere nei confronti di una spesa pubblica sbilanciata per il sociale, rispetto al sottofinanziamento del settore socio-sanitario, gli scarsi investimenti per la famiglia e l’infanzia, hanno fatto sì che peggiorasse la condizione delle categorie a rischio, quali le donne con figli, gli anziani non autosufficienti, i minori e i giovani appartenenti a famigli in difficoltà economica ed in generale tutte le persone a rischio di povertà. 

Secondo l’ultimo rapporto Caritas, presentato nel gennaio 2022, l’istantanea dei primi otto mesi del 2021, mostra che: le persone assistite rispetto al 2020 sono cresciute del 7,6%; il 16,1% di chi si è rivolto alla Caritas per la prima volta nel 2020 è ancora in stato di bisogno; le persone che vivono forme di povertà cronica sono il 27,7%; i “poveri intermittenti”, coloro che entrano ed escano da una condizione di bisogno, rappresentano il 19,2%. Dati che hanno più sfaccettature. Secondo Caritas infatti siamo di fronte a una ripresa evidente e presente, ma che non incide nelle condizioni di vita delle persone più svantaggiate e che non permette loro di emanciparsi, uscendo dal circuito delle povertà e marginalità. 

In questo quadro di peggioramento generale delle categorie più fragili del tessuto sociale, è andato progressivamente a peggiorare anche il funzionamento dei Circoli della nostra associazione che hanno risentito, in particolare nel corso del 2020, degli effetti della pandemia. Nella seconda metà del 2021, si è avuta una ripresa del tesseramento, che auspichiamo possa continuare nell’anno in corso. 

A questo scopo il progetto si attuerà secondo due direttive.  

La prima consiste nella continuazione del monitoraggio delle iniziative prese dalla regione Toscana rispetto a tutti i temi di cui sopra, la seconda nella diffusione e studio di possibili attività di sviluppo associativo nei territori coinvolti (province di Lucca, Prato, Pistoia con supervisione della sede regionale Acli della Toscana). A questo scopo oltre alla continuazione della pubblicazione del Bollettino di aggiornamento sulla normativa regionale, si prevede la continuazione del report sull’impatto della pandemia sul lavoro in Toscana a cura dell’Iref (l’ultimo aggiornamento risale al Luglio 2021) con un ulteriore approfondimento sul mercato del lavoro delle donne e dei giovani. 

Nell’ottica di cogliere i segnali di sviluppo emersi dall’ultimo tesseramento dell’anno 2021,  la sede regionale provvederà a organizzare incontri di studio per dirigenti e volontari sulla base di quanto emerso dalle suddette ricerche e approfondimenti allo scopo di strutturare attività di miglioramento per lo sviluppo associativo delle province coinvolte. Da queste due attività del progetto saranno  individuate  le future linee di azione di sviluppo associativo.