ACLI AREZZO: Un incontro per imparare a riconoscere e affrontare la ludopatia

“È ancora un gioco?” è il tema della serata in calendario venerdì 10 novembre al circolo Acli di San Leo

L’appuntamento, promosso anche dalle Acli della Toscana nell'ambito del progetto SLOT OUT, conterà sul coinvolgimento del Ser.D.

Un incontro per spiegare come riconoscere e affrontare la dipendenza da gioco d’azzardo. “È ancora un gioco?” è il titolo di una serata di confronto e di approfondimento in programma alle 21,15 di venerdì 10 novembre al circolo Acli “Igino Ralli” di San Leo dedicata alla delicata tematica di stretta attualità della ludopatia. L’appuntamento è promosso dalle Acli regionali della Toscana e dalle Acli provinciali di Arezzo insieme ad Arci Toscana e ad Anci Toscana all’interno del Piano Regionale di Contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico nell'ambito del progetto SLOT OUT, con la volontà di condurre un’azione di sensibilizzazione con cui coinvolgere i cittadini e gli operatori dei circoli territoriali.

L’incontro di San Leo sarà aperto dai saluti e dall’introduzione di Elena Pampana (vicepresidente delle Acli regionali), poi entrerà nel vivo con l’approfondimento giuridico-legale da parte dell’avvocato Tommaso Scarabicchi e con le relazioni della dottoressa Valentina Cocci e della dottoressa Silvia Dragoni dei Servizi per le Dipendenze di Arezzo. Il coinvolgimento del Ser.D. permetterà di entrare nello specifico del problema del gioco d’azzardo a livello locale e di presentare i percorsi di prevenzione e riabilitazione, le modalità di accesso e le funzioni di cura, andando a costituire una rete capace di rispondere ai bisogni del territorio.

Una particolare attenzione verrà orientata verso i circoli, vere cellule delle Acli diffuse tra città e piccole frazioni, che configurano punti di riferimento per individuare le situazioni di emergenza e per attivare interventi di avvicinamento e orientamento ai servizi previsti dal pubblico e dal privato sociale. «Il gioco d’azzardo - spiega Pampana, - è un fenomeno sociale in crescita, dunque è importante definirne i contorni e caratterizzare i comportamenti nella popolazione. In quest’ottica, la sensibilizzazione è fondamentale per affrontare le ludopatie, con i nostri circoli che possono configurarsi come interlocutori fidelizzati sul territorio e come punti di riferimento per le persone fragili o a rischio di esclusione sociale».