L’appuntamento, promosso dalle Acli, sarà venerdì 24 marzo nella Sala di Giustizia della Curia Vescovile.
Un incontro per ricordare le opere e l’esempio di don Lorenzo Milani a cent’anni dalla nascita. Venerdì 24 marzo, alle 17.30, la Sala di Giustizia della Curia Vescovile ospiterà la presentazione del libro “Don Milani: vita di un profeta disobbediente” che fornirà un’occasione per tornare a tracciare il ritratto di un “prete scomodo” attraverso una raccolta di lettere, scritti e testimonianze a cura dello scrittore e giornalista Mario Lancisi. L’appuntamento, organizzato dalle Acli di Arezzo all’interno dall’Acli Life Festival con il coinvolgimento di Mcl, Agesci e Csi, sarà aperto dai saluti del vescovo Andrea Migliavacca, arricchito da una riflessione di Rosy Bindi e moderato dal giornalista quirinalista Nicola Graziani, andando a fornire un’occasione per scoprire e approfondire una delle personalità più rivoluzionarie del ‘900 italiano.
Lancisi porterà all’interno di un’opera che racchiude oltre mezzo secolo di studi su Don Milani arricchiti dalle parole di insegnanti e allievi della scuola di Barbiana fondata nel 1954 dal sacerdote per proporre un’esperienza educativa sperimentale volta a recuperare e garantire un’istruzione ai ragazzi in difficoltà, animata dal celebre motto “I care” che racchiude l’invito a interessarsi, a fare scelte e ad assumere responsabilità. “Don Milani: vita di un profeta disobbediente” è un libro che ambisce a tracciarne un ritratto definitivo in seguito alla piena riabilitazione da parte di Papa Francesco, trattando l’infanzia a Firenze, la conversione, i conflitti con le gerarchie ecclesiastiche che hanno causato l’esilio nel paese appenninico di Barbiana, la genesi del suo progetto educativo e, infine, la sua prematura scomparsa. Il filo conduttore è uno spirito impegnato contro le ingiustizie, gli egoismi, le gerarchie, le logiche del potere e le disuguaglianze nell’Italia del dopoguerra, mosso da una radicale obbedienza al Vangelo. La serata del 24 marzo, dunque, configurerà un’occasione per riflettere su questa personalità e su un messaggio che, a distanza di decenni, resta ancora particolarmente attuale.